Particolare importanza e rilievo dà Ecos al servizio delle Le Iene, della puntata andata in onda il 3 marzo 2020, durante la quale è stato affrontato il tema delle truffe sui prezzi del gasolio, messo in atto da due società venete.
Ecos, prende le distanze dall’attività e dal modus operandi di simili aziende che applicano prezzi bassissimi a danno dello Stato italiano. Ecco perchè cerca di porre l’attenzione sul caso, invitando gli automobilisti a non fidarsi di prezzi troppo bassi sul mercato, perchè in questo modo si alimenta solo l’evasione fiscale. Come?
L’inviato Luigi Pelazza, facendo spola tra la provincia di Verona e la Slovenia ha evidenziato il perchè alcuni benzinai riescano a comprare e quindi rivendere benzina a prezzi eccessivamente convenienti.
Il valore del gasolio cambia ogni giorno, sulla base delle quotazioni di borsa. E quel valore si chiama per l’appunto “platts”, un numero a cui bisogna aggiungere le accise, cioè le tasse che invece sono fisse.
Immaginiamo ad esempio che il platts sia di 1 euro. Un benzinaio dunque acquista il gasolio dai depositi delle compagnie per platts + 10, vale a dire 1 euro +10. E quei 10 non sono altro che 10 millesimi di euro, che la compagnia aggiunge in teoria per recuperare le spese, e guadagnarci qualcosa.
L’acquisto di carburante da compagnie petrolifere estere, in particolare slovene, e la rivendita in Italia a prezzi particolarmente competitivi, nonostante il prezzo d’acquisto sia più alto di quello venduto sarebbe possibile grazie alla figura di un intermediario: il broker.
Così spiegato sembrerebbe che il broker, comprando a prezzi alti e rivendendo a poco, ci andrebbe a perdere. Ma se il broker non pagasse l’Iva, anche lui guadagnerebbe ed ecco spiegato il danno allo Stato, che da truffe di questo tipo sui carburanti, in media, perde cinque miliardi di euro ogni anno.
Per ulteriori approfondimenti o per visionare il video intero cliccare sul seguente link